Colle Panestra è un piccolo gruppo di case situato sulle pendici del versante settentrionale della Pania Secca,vicino Piglionico. In questa località sono state esplorate sin da tempi remoti alcune manifestazioni cuprifere incassate negli Scistisericitici dell’Unità Fornovolasco-Panie (Nardi, 1961);Nardi (1961) affermava che la mineralizzazione interessava ilcontatto fra gli scisti e i sottostanti marmi.La coltivazionedei minerali di rame a Colle Panestra cominciò certamenteprima del Settecento; difatti il geologo Peyrè(che fu chiamato a visionare anche le miniere di Fornovolasco) esplorò nel 1701 quelledi Colle Panestra, senza risultatiapprezzabili. Ulteriori lavori furono condotti nel biennio 1755-56 (Raffaelli,1879). Cori (1927) riporta che nel 1853 alcuniingegneri inglesi, in una relazione andata poi persa, facevano riferimentoalla miniera di Colle Panestra. Nel 1901 il sig.Montauti fece richiesta di permesso di ricerca per Cu, Fe, Pb e Ag; nel1920 tale permesso passò alla societàAvvocato Santini & C., che lo mantenne fino al novembre 1926, per essere poirilevato dal geometra Santiche ne fu proprietario fino al settembre1927. Cori (1927)riporta una accurata descrizione dei lavori minerari accessibili all’epoca; l’autore descrive un filone di quarzo, diretto N-S ed immergente verso E, potente circa 1.20 m. A quota 975 m l.m.m., sul fianco occidentale del colle su cui sorge l’abitato, era stato aperto un traverso banco diretto verso E e lungo circa 10 metri; esso presentava una galleria in direzione verso S e una discenderia secondo l’immersione del filone, lunga 45 metri. Dal fondo di questa si dipartiva, verso S, una galleria di 12 metri che si collegava ad un’altra discenderia, la quale fungeva da collegamento con la galleria di ribasso, aperta a quota 935 m. Nel 1927 l’ingresso della galleria di ribasso non era già più accessibile. Dalla discenderia principale si staccavano varie gallerie in direzione, per uno sviluppo totale di oltre 150 metri. A nord di questa galleria, a quota 965 m l.m.m., era presente un’altra galleria in direzione; la presenza di un pozzetto allagato nei pressi dell’imbocco non consentì all’ing. Cori di esplorare i lavori ma essi sarebbero caratterizzati da gallerie volte a lavorare la porzione settentrionale del filone e da vuoti di coltivazione molto antichi. Sul fianco orientale del colle, 150 m sotto Colle Panestra, era presente, secondo Cori (1927), un’altra galleria, all’epoca inaccessibile, che sarebbe dovuta fungere da ribasso per i lavori posti a quote più elevate.